SPREMI LA FELICITÀ

Ogni mattina mi sveglio pensando che non sia successo niente.

Capite cosa intendo?

No, forse no, ma sono certo che lo capirete presto.

È un attimo, come quando ci si sveglia all’improvviso da un sogno e non sei in grado di aprire gli occhi e distinguere la realtà dai deliri che ti circondano.

Che fine ha fatto la felicità?

Ce lo siamo chiesti tanto, troppo tempo.

Vuoi reagire, muoverti, urlare ma resti sospeso, paralizzato: è così che è successo, per tutti noi, ma le cicatrici sono divenute la nostra forza.

Basterebbe che imparassimo a prenderci cura l’uno dell’altro.

Basterebbe che ognuno facesse la sua piccola preziosissima parte.

Dovremmo impegnarci a fare qualcosa di buono, per noi e per chi ci circonda: se c’è qualcosa che ho imparato guardando il mondo da qui è proprio questo.

Però ci siamo dimenticati della felicità, non trovi?

È per questo che mi hanno disegnato!

Non voglio stare là fuori in giardino a guardare quei pazzi che corrono in tutte le direzioni senza sapere dove stanno andando.

Stare sul balcone mi ha annoiato, e poi siamo fin troppi! Guardatevi intorno e mi darete ragione.

E poi è terribile star qui sospesi, vorrei vedere voi: non fai mai né un passo avanti né uno indietro.

Preferisco stare in casa, senza pensieri: porta tu i tuoi, anche quelli più brutti e negativi, soprattutto quelli più brutti e negativi e affidali a me.

Ti prometto che te li riciclerò asciutti e puliti, come nuovi.

Lasciami spremere tutta la felicità che puoi.

Quella urlata, quella sofferta, quella che hai nascosto e ora hai voglia di mostrare al mondo.

Siamo finiti tutti sulla strada sbagliata, d’accordo, ma forse può rivelarsi una preziosa opportunità: ora è arrivato il momento di metterci di nuovo in cammino.

Un vecchio amico una volta mi ha detto che la casa è dove batte il nostro cuore, ma a volte troppi cuori battono fuori dal tempo e nessuno sembra trovare la strada giusta.

Io credo che l’amore sia una casa dove l’altro si prenderà cura di te.

E tu?